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I cibi che non scadono quasi mai e che buttiamo via (sbagliando)

I cibi che non scadono quasi mai e che buttiamo via (sbagliando)

I cibi che non scadono

I cibi che non scadono quasi mai e che buttiamo via (sbagliando). Ogni settimana in Italia buttiamo via 529 grammi di cibo a testa, che fanno 30 chili l’anno. La ragione principale? Ignoriamola data di scadenza. Sono tra i dati che emergono dall’ultimo rapporto di Waste Watcher. Il primo osservatorio nazionale sugli sprechi ogni anno fa il punto e ci ricorda cosa significhi buttare via alimenti. Un gesto immorale, visto e considerato che la metà della popolazione mondiale muore di fame. Un gesto che ha ricadute ambientali e economiche. La cifra? Nella sola Italia si stima che lo spreco alimentare costi 7 miliardi l’anno.

La pasta e il riso

La pasta si può mangiare sempre, anche molti mesi dopo la data di scadenza. La durabilità è una caratteristica tipica del prodotto, perché la pasta ha un umidità bassissima e quindi non ha carica microbica o batterica. Tendenzialmente la data di scadenza è a 24/36 mesi. Vuol dire che, oltre questo tempo, il produttore non assicura integrità dal punto di vista organolettico. Ma non c’è alcun pericolo in termini di sicurezza alimentare se viene mangiata oltre. Certo, purché venga ottimamente conservata. E cioè al fresco, all’asciutto, in una dispensa pulita. Lo sporco può favorire il proliferare di insetti, tipicamente minuscole farfalline, che possono forare la confezione e riprodursi. Discorso analogo riguarda il riso, se conservato nella sua confezione ermeticamente chiusa.

I legumi secchi

Economici ed ecologici, il vantaggio dei legumi secchi è anche che, praticamente, durano di eterno. Il motivo? Sono privi di acqua, quindi inattaccabili dai batteri. Certo, anche in questo caso a patto che vengano conservati correttamente, e cioè al riparo da umidità, caldo e luce. Se li si consuma dopo la data di scadenza, basta tenerli in ammollo per un’ora o due in più del solito. In modo che riacquistino l’umidità eventualmente perduta.

Il tonno

Il tonno in scatola ha una vita media di almeno 5 anni e dal momento della data di scadenza si possono anche aspettare diversi mesi prima di mangiarlo. Basta conservarlo come si deve e cioè al fresco, al buio e chiuso. Al massimo, oltre la data di scadenza, avrà perso un po’ di sapore, ma dal punto di vista della sicurezza alimentare non ci sono problemi

Il miele

Sarebbe proprio un peccato buttar via il frutto del faticoso lavoro delle poche api rimaste e, in effetti, non si deve. Il miele infatti si conserva per anni, se chiuso e tenuto in luogo fresco e asciutto. Tutto merito degli zuccheri e degli antibatterici naturali che contiene. Questi lo rendono sicuro anche dopo la scadenza.

Il sale e lo zucchero

Sono già di per sé dei conservanti naturali il sale e lo zucchero per via della loro capacità igroscopica: eliminano l’acqua dagli alimenti e, quindi, inibiscono la proliferazione di muffe e batteri. Per questa ragione, quando sono tenuti in luogo fresco e asciutto, e opportunamente chiusi, non c’è alcun pericolo di proliferazione batterica anche se vengono mangiati oltre la data di scadenza.

Il caffè

La data di scadenza del caffè in media è di due anni, ma si può conservare e consumare anche fino a un anno dopo, a patto che sia tenuto in confezioni integre e cioè ermeticamente chiuse: dato che non passa aria, non può proliferare alcun batterio o tossina.

 

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