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Scherzi da scienziato a Padova: un convegno sulle burle accademiche

Scherzi da scienziato a Padova: un convegno sulle burle accademiche

Scherzi da scienziato a Padova

Scherzi da scienziato a Padova: un convegno sulle burle accademiche. Scienziati e burloni. Da Marconi a Franklin, la storia è costellata di scherzi o fake news nati da luminari bontemponi. Guglielmo Marconi da bambino si divertiva a «resuscitare» il pollo in attesa di essere cucinato. Con un rocchetto di induzione e un trasmettitore collegava i fili alle zampe, azionando il trasmettitore lo faceva saltare come se fosse vivo, spaventando la cuoca. In anni più recenti, Padova con lo scherzo dei falsi Rubens diventò celebre quasi quanto Livorno con i falsi Modigliani.

Scherzi da scienziato a Padova: un convegno sulle burle accademiche.

Se n’è parlato (e riso) la mattina del 14 gennaio, nel convegno nell’ambito dei festeggiamenti per gli 800 anni dell’Ateneo padovano. Organizza l’evento il Comitato Otto febbraio e GaudeaMus Museum Goliardicum Patavium. Tra le beffe internazionali più sorprendenti, raccontata bene dall’autore Vito Tartamella in “Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici”, quella della pericolosità del glutammato di sodio, considerato a torto responsabile di una sfilza di patologie.

La sindrome da cucina cinese

La fake news è andata avanti per quasi 30 anni, tra botta e risposta tra scienziati. Era nata nel 1968 per una scommessa tra il giovane medico Howard Steel e il suo collega Bill Hanson. Steel firmandosi dottor Ho Man Kwok aveva scritto al New England Journal of Medicine, elencando i danni del glutammato. E i disturbi legati ai cibi della cucina cinese, definita «sindrome del ristorante cinese». Una lettera presa molto seriamente dalla comunità scientifica il dibattito è andato avanti per decenni.

Il falso esperto d’arte

Luca Raffo, invece, ha indossato i panni del fantomatico esperto di arte fiamminga, professor Ion Smojviescu, nella conferenza-beffa alla Gran Guardia di Padova, in cui denunciò il falso delle opere della grande mostra di Rubens che in quegli anni calamitava a Padova frotte di visitatori. E suscitando l’ira della curatrice della mostra. «Quella burla organizzata nei minimi particolari diventò un caso nazionale, ci invitarono pure al Costanzo-show», ricorda Luca Raffo.

Il maiale di Spadolini

Stefano Baroni, Mauro Biasiolo e Luca Turlon hanno regalato un maiale a Spadolini. «Nel dicembre del 1990 gli abbiamo donato un maialino vero. Entrato nell’Aula Magna dell’Università con regolare invito a nome Luigi Porcellus. Spadolini reagì con una grande risata. E si portò via il maiale, che prosperò tranquillo nella sua villa sulle colline fiorentine».

Gli studi di Peter Orno

Ermanno Ancona, professore di chirurgia generale, negli anni Sessanta da goliarda, rischiò di innescare una crisi internazionale: piazzò in un campo un finto razzo russo, costruito in cartone. Partì l’allarme, nelle vicinanze c’era una polveriera, fu fatta evacuare tutta l’area.  Tanti gli scherzi internazionali soprattutto sulle riviste scientifiche, dal fantomatico fisico Stronzo Bestiale che firma ricerche, al prof Kabelschacht, che in tedesco significa «canali dei cavi», a Peter Orno, abbreviato in «P.Orno».

 

 

 

 

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