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Costantino Vitagliano racconta i tempi d’oro: “Fatturavo milioni!”

Costantino Vitagliano racconta i tempi d’oro: “Fatturavo milioni!”

Costantino Vitagliano

Costantino Vitagliano racconta i tempi d’oro: “Fatturavo milioni!”. Nei primi anni 2000 il suo nome risuonava in tv e nelle discoteche: storico tronista nella trasmissione di Maria De Filippi, era l’idolo delle donne di ogni età. Fisico scolpito e modi da sciupafemmine, oggi ha messo da parte la televisione perché «pagano troppo poco» e anche se potrebbe vivere di rendita è socio e testimonial di centri per la terapia del freddo.

Costantino Vitagliano racconta i tempi d’oro: “Fatturavo milioni!”.

In una intervista al Corriere della Sera, ha ripercorso gli anni dorati del successo arrivato come un fulmine per lui, che veniva dalle case popolari e che fino ai 16 anni neanche era mai andato a fare una vacanza: «Pensavo: io non sono nessuno, ho la terza media, veramente riesco a muovere tutta ’sta roba? E, allora, pompavo più che potevo».

La carriera: dalle case popolari alla Bentley da 240mila euro

Costantino era una macchina da soldi: solo con le discoteva fatturava milioni ogni anno: «Arrivavo al Billionaire e c’era la folla fuori solo per vedermi entrare. Arrivavo alle tre di notte, col volo privato, dopo aver fatto il giro delle discoteche d’Italia, tre a sera». Con i primi guadagni ha fatto andare in pensione il padre, poi non si è fatto mancare nulla: «Avevo appartamenti che affittavo, ristoranti, pizzerie. Comprai una Bentley da 240 mila euro, e Ferrari, Lamborghini». Una conquista inattesa per lui, che a lavorare ha cominciato a 16 anni, nel bar dello zio.

«Poi Enzo Jannacci e Paolo Rossi – racconta – mi hanno preso a lavare i bicchieri al Bolgia Umana e lì sono passato alla sala a fare il ragazzo immagine. Poi mi sono fatto il fisico in palestra, sono diventato cubista, spogliarellista. Però non ho mai fatto il gigolò o il mantenuto o il pornoattore, tutte cose che mi hanno chiesto. Dopo, ho fatto il valletto da Paolo Limiti, ho fatto Casa Vianello. Sfilavo, posavo, portavo il book: 15 anni di gavetta. Ho lavorato pure con Fabio Fazio».

Da Uomini e Donne a Lele Mora

Il successo è arrivato nel 2003 a Uomini e Donne, dove il suo personaggio rude e affascinante aveva fatto centro: «Era un mondo diverso. Oggi le donne neanche sanno come lo vogliono un uomo. Quelli che funzionano adesso mi arrivano all’ascella, sono grandi come il mio braccio». Poi scelse Alessandra Pierelli: «Era tutto vero, in quei 40 minuti di tv. Poi, avevo altre vite, mi beccavano con le ragazze Jacuzzi e ad Ale in diretta, io dicevo che era un set…». E arrivarono gli anni di Lele Mora: «Per me, è stato come un padre, mi ha fatto scoprire come guadagnare, come apparire. Con lui avevo l’agenda piena per cinque anni. Mi faceva sponsorizzare da testa a piedi: portavo le mutande a vista perché mi pagavano».

Gli anni a Madrid

Per un periodo, il successo ha avuto anche “effetti collaterali”, e così e andato a vivere in Spagna, a Madrid: «Per gli attacchi di panico. Mi venivano dopo le serate. Odiavo sentir ripetere il mio nome, odiavo trovarmi su tutte le affissioni. Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti. Quando atterravo a Bari, fuori, c’erano quattromila persone e la polizia doveva chiudere l’aeroporto. Il fisico c’era, ma ha ceduto la testa. A un certo punto mi ero detto: sono a posto per tutta la vita, non ho più bisogno di guadagnare. Ho rallentato, ma sono arrivati gli attacchi. Sono andato a vivere in Spagna, ma sono diventato Costa anche lì e sono tornato».

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