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Carlo Verdone e la ricetta originale dei bucatini di Sora Lella

Carlo Verdone e la ricetta originale dei bucatini di Sora Lella

Carlo Verdone e la ricetta originale dei bucatini di Sora Lella

Carlo Verdone e la ricetta originale dei bucatini di Sora Lella. «Acqua e sapone? Il film in cui tutti siamo finiti dal medico. La troupe è stata sterminata dal gas nervino dopo due piatti di bucatini di Sora Lella»: a raccontarlo, suscitando fragorose risate del pubblico, è stato l’attore e regista Carlo Verdone ospite della trasmissione Che Tempo.

Carlo Verdone e la ricetta originale dei bucatini di Sora Lella.

Tra questi proprio Acqua e Sapone: pellicola culto che quest’anno compie quarant’anni, in cui Elena Fabrizi (Sora Lella) ha interpretato la parte di «Nonna Ines» portando sul set come sempre la sua grande bravura di attrice ma anche le sue indimenticabili doti culinarie, creando però qualche divertente intoppo allo staff.

Me cojoni! Dateme na pentola da campo

«Il capo elettricista gli fa: “Sora Lella, voi che siete una grande cuoca a pranzo, anziché magnà sti cestini ma ce li fa du’ bucatini all’amatriciana?”. E Sora Lella rispose: “Me cojoni! Dateme na pentola da campo”» ha esordito Verdone ricordando un aneddoto che ormai fa parte della storia del cinema. E poi, con la sua trascinante simpatia, ha proseguito: «Da quel giorno, un giorno amatriciana, un giorno carbonara, uno gricia, uno farfalle con il tonno. Così però succedeva che perdevamo il ritmo. È vietato mangiare i carboidrati sul set. Uno che fa un film del genere poi non recupera», ha osservato Verdone.

Ingredienti

  • 500 g di spaghetti
  • 125 g di guanciale di Amatrice
  • un cucchiaio di olio di oliva extravergine
  • un goccio di vino bianco secco
  • 6 o 7 pomodori San Marzano o 400 g di pomodori pelati
  • un pezzetto di peperoncino
  • 100 g di pecorino di Amatrice grattugiato
  • sale

Preparazione

Mettete in una padella, preferibilmente di ferro, l’olio, il peperoncino ed il guanciale tagliato a pezzetti. “La proporzione di un quarto, rispetto alla pasta, é tradizionale e sacra per gli esperti e, o si mette il guanciale, vale a dire la parte della ganascia del maiale, o non sono spaghetti all’amatriciana, solo con esso avranno una delicatezza e una dolcezza insuperabili”.

Rosolate a fuoco vivo e sfumate con il vino. Togliete dalla padella i pezzetti di guanciale, sgocciolate bene e teneteli da parte, possibilmente in caldo. In questo modo si evita il rischio di farli diventare troppo secchi o salati e resteranno più morbidi e saporiti. Unite i pomodori tagliati a filetti e puliti dai semi (meglio prima sbollentarli, per rimuovere più facilmente la pelle).

Aggiustate di sale, mescolate e cuocete per qualche minuto. Togliete il peperoncino, aggiungete nuovamente i pezzetti di guanciale e mescolate la salsa. Cuocete intanto gli spaghetti bene al dente, in abbondante acqua salata. Scolate la pasta e mettetela in una terrina aggiungendo il pecorino grattugiato. Attendete qualche secondo e poi versate la salsa. Mescolate e, se lo desiderate, aggiungete altro pecorino.

 

 

 

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